Vitale Barberis Canonico ha realizzato una famiglia di tessuti classica e innovativa al contempo.
Dopo una vera e propria ubriacatura di titoli sempre più fini (il titolo è la misura di un filato), di tessuti Super sempre più Super, volatili e volanti, tanto da non esser più utilizzabili in sartoria (abbiamo superato i Super 230’s) o da un uomo elegante che si rispetti, finalmente parliamo di un tessuto come piace a noi.
Vitale Barberis Canonico ha infatti presentato, dal Pitti di giugno e per tutto il mese di luglio attraverso eventi in collaborazione con partner prestigiosi, le lane 21 micron.
(Un micron è un millionesimo di metro).
L’antica Casa italiana ci presenta così questa nuova realizzazione: “Nel mondo della moda e dello stile maschile molti considerano i numeri più eloquenti della qualità e anche i tessuti hanno cominciato a correre dietro alle cifre, cercando di salire in classifica vantando un “Super” più grande degli altri. Con le lane 21 micron Vitale Barberis Canonico va controtendenza e vuole rimettere al centro i valori, invece dell’immagine. Con una vena classica e coraggiosa, per alcuni dei propri tessuti iconici il lanificio sceglie lane volutamente non sottili, piene, elastiche e nervose che infondono ai tessuti carattere e ingualcibilità. Lane dalla finezza ordinaria, che danno vita a tessuti SUPER NOTHING dalle performance straordinarie. La ricerca della fibra perfetta passa attraverso un percorso complesso, selezionando lane speciali provenienti da incroci realizzati con la tecnica del “come back”. Il risultato della seconda generazione è quindi una lana con caratteristiche stilistiche tipiche delle nostre tipologie più fini realizzate però in una finezza più ordinaria.
Il ritorto a quattro capi Spring 4 Ply, la Tela Rustica e la Giacca Hopsack, che Vitale Barberis Canonico continua a produrre con lane da 21 micron sono tessuti destinati ai conoscitori, che sanno che solo rispettando queste antiche regole dell’arte il tessuto acquisisce le virtù che lo rendono unico. In tinta unita sanno essere formali senza mai diventare severi e nei rigati hanno il tocco professionale della city, ma con un’energia che evita ogni legnosità. Come blazer, rivelano un dinamismo che lascia il segno”.
E ancora: “La tradizione che questi tessuti sono orgogliosi di rappresentare non è il cassetto delle cose vecchie, né la serra dove tutto cresce a comando, bensì il giardino dove le piante fioriscono ciascuna nella sua stagione. Tessuti da sartoria, che mettono il sapere e la fantasia di una casa centenaria al servizio di chi ama vestire”.
Quest’ultima frase ci piace non poco, soprattutto la metafora del giardino. Il Classico come il giardino che continua a dare frutti buoni, secondo stagione, in grado di accontentare i gusti più sofisticati (moderni e tradizionali al contempo), senza rincorrere mode insensate, scomode e dalla durata limitatissima: perché un tessuto troppo leggero ha poca resa in sartoria, dove si prediligono le lane croccanti e di sostanza, e nell’armadio dura solo una stagione.
(A mo’ di esempio, vi diciamo che un tessuto Super 120’s equivale a poco più di 17 micron, un Super 200’3 invece a poco più di 13. Questo per comprendere la scelta di campo – molto maschile – di Vitale Barberis Canonico)
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