Con piacere apprendiamo la notizia che la Maison Rubinacci è entrata a far parte della collezione permanente del Victoria and Albert Museum, a Londra. Ci congratuliamo con Mariano e Luca Rubinacci.
Questo il comunicato stampa rilasciato dalla prestigiosa Casa partenopea.
Mercoledi 24 Febbraio, l’ Ambasciata Italiana di Londra avrà il piacere di festeggiare il riconoscimento di una piccola ma importante tappa nella storia dell abbigliamento Uomo Italiano; un abito della Sartoria Napoletana Mariano Rubinacci entra a far parte della collezione permanente del Victoria and Albert Museum di Londra.
La Rubinacci fu fondata nel 1932 da Gennaro Rubinacci che, considerato un arbiter elegantiarum da giovani amici di buona famiglia, veniva constantemente interpellato per consigli sul taglio o le stoffe da scegliere.
La costante partecipazione alle prove di abiti della Nobilita’ napoletana, divenne un evento così amato che Gennaro Rubinacci inizio’ a fantasticare con l’idea di creare un proprio laboratorio e fu cosi che apri’ la London House. Il nome deriva dall’amore e dall’attrazione di Gennaro per i tessuti inglesi e per il fatto che all’epoca Londra fosse Capitale indiscussa dell’eleganza maschile, anche se il suo Laboratorio fu incentrato sull’idea di quella che oggi e’ conosciuta al mondo come ‘’Stile Napoletano’’: una giacca dalla spalla leggera, vuota, senza imbottitura, dai dettagli morbidi, una giacca così leggera e soffice da poter essere piegata fino ad otto volte. L’esatto, quindi, contrario dello ‘’Stile Saville Row’’ costruito sull’ideale di forma data da imbottiture, strati, e ovatta necessari a creare la silhouette perfetta.
Mariano, figlio di Gennaro, prende le redini dell’azienda di famiglia non appena 18enne e perpetua la visione paterna dell’eleganza Napoletana verso Tokyo, New York, Singapore e tante altre citta’ fino 50 anni dopo ad aprire il monomarca inglese, a Londra, a Mount Street, Mayfair, per, come asserisce, ‘’chiudere un cerchio’’.
Mariano mette poi insieme una serie di capi degli anni 30-40 e crea un Museo. Da qui il prestito di una giacca di seta degli anni 30 al FIT a New York e di alcuni abiti degli anni 40 al V&A per la mostra ‘’Glamour of Italian Fashion’’, da cui poi ne scaturisce la donazione di uno di essi per la collezione permanente del V&A che verra’ celebrata alla fine del mese.
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