E’ una domenica mattina di un mese invernale, probabilmente novembre. Nello stadio cittadino si svolge una partita di rugby, come si nota dalle strisce sul campo e dalla porta. Lui dà il braccio alla compagna, che si sta attardando a salutare qualche conoscente. Lui, bombetta in testa e binocolo a tracolla, sa già dove dirigersi per occupare i posti acquistati.
Da vero gentleman, porta anche un plaid blu che all’occorrenza può riparare dal freddo qualora la partita si dilungasse.
Essendo un figurino destinato a una pubblicazione per uomini, intorno agli anni ’30, la figura maschile appare curata in ogni particolare mentre quella femminile è poco più che abbozzata. Il personaggio in primo piano indossa un paio di pantaloni blu probabilmente di flanella, delle scarpe nere, un foulard scuro a piccoli disegni geometrici chiari, dei guanti gialli e un caldissimo cappotto ulster.
Questa tipologia di soprabito deve il suo nome alla regione del Regno Unito in cui si produceva un filato cardato adatto alle basse temperature, con il quale si confezionavano cappotti a doppiopetto, con larghi baveri e tasche grandi e capienti, perlopiù applicate. Di solito l’ulster porta i colori della terra e del bosco mentre nella versione che vediamo appare in una versione più cittadina, grigia con finestratura blu.
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