I giganti del mare tra finzione e realtà.
di Attilio Faroppa Audrino
La storia delle navi transoceaniche di linea inizia a metà Ottocento, quando il traffico di passeggeri e di merci fra le due sponde dell’Atlantico si consolida. La loro stazza aumenta con il progresso tecnologico e con il crescere degli scambi commerciali fra i continenti, ma anche sotto la pressione del biblico flusso di emigranti provenienti dall’Europa in cerca di miglior fortuna, soprattutto ma non solo, nelle Americhe. Negli anni precedenti la Prima Guerra Mondiale queste navi diventano quei giganti del mare destinati a divenire leggendari. Dall’inizio del ventesimo secolo i transatlantici si organizzano come città viaggianti, in cui la divisione in classi rispecchia quella sociale dei viaggiatori.
Le compagnie di linea inglesi, tedesche, francesi, americane e italiane fanno a gara nel costruire navi sempre più grandi, veloci, sicure ed eleganti. Il settore della progettazione crea scafi dotati di propulsori sempre più potenti che permettono alla navi di raggiungere dimensioni colossali, ma non trascura il design degli interni che, nella prima classe, eguaglia il livello dei più lussuosi e moderni hotel dell’epoca. Per esempio, le nostre più grandi navi degli anni ‘20 vengono decorate dalla gloriosa ditta Ducrot di Palermo, che arreda pure i famosi hotel della CIGA (Compagnia Italiana Grandi Alberghi): la Conte Biancamano, la Roma, la Conte Rosso e la Conte Verde; quest’ultima, del 1928, presenta interni disegnati da Giò Ponti e Tomaso Buzzi, i padri fondatori del moderno design italiano. La francese Normandie, che nel 1936 è la nave più grande del mondo, è molto apprezzata) anche per l’estremo valore delle sue decorazioni, tra le quali spiccano le creazioni di René Lalique, di Jean Dunand e le suppellettili di Christofle e Daum. Se il lusso è fonte di grande prestigio, la conquista del Nastro Azzurro per il record di tempo di traversata atlantica costituisce una corona per navi famosissime come le gemelle Mauretania e Lusitania, la Bremen, la Rex, la Normandie, la Queen Mary. Queste ultime due si contendono il primato a colpi di migliorie tecniche, effettuate in tempi forzati durante le pause invernali…
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