Riprendiamo e ripubblichiamo questo articolo del 2012 sul cappotto Chesterfield (Post from the past).
“Al chesterfield, ‘creato’ dal sesto conte, tocca l’onore della città, molto più rigorosamente di quanto ai modelli precedenti (trench, raglan, ulster, loden, ndr) competesse la campagna. Semplice o a doppiopetto, il chesterfield assomiglia come un fratello alla giacca e obbedisce ai medesimi imperativi. Però è più spesso. E più largo, evidentemente, perché è previsto per contenere un uomo che indossa un completo. E anche più lungo: se le falde della giacca si fermano a metà del palmo di una mano, il chesterfield si ferma sotto il ginocchio. Sì, sotto il ginocchio. Per lo meno se si vuole essere eleganti. Poco importa se grigio, blu scuro o beige, unito o spinato, in pelo di cammello o di flanella, se lo vedete non abbiate dubbi: siete sul marciapiede di una capitale e non all’interno di una casa, perché un chesterfield, varcata una soglia, non si porta più. Nemmeno il chesterfield col collo di velluto, il più habillé dei cappotti da città.”
(Manuale di eleganza maschile, Tatiana Tolstoi)
In queste immagini, che vedono due noti James Bond come modelli, vediamo un bellissimo chesterfield doppiopetto dei primi anni ’70. Brosnan, invece, indossa un monopetto con finta anteriore risalente agli anni ’90.
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